Crescendo ci siamo persi di vista, anche perche’ io mi sono traferito un tantino lontano….ma ne la distanza ne il tempo possono cancellare gli SPELDIDI ricordi della nostra infanzia e gioventu’, la tua immensa pazienza nell’insegnarmi i primi accordi con la chitarra, le spensierate suonate in spiaggia o in piazza, le “innnnnumerevoli” bevute (ricordi il Nuragus durante la maturita’?), le nottate dalla Cesarina, Tu eri l’unico che riusciva a fare “bene” il tuffo ad angelo dalla seconda darsena……potrei continuare per ore tanti sono i ricordi che continuano a riaffiorare…. e’ da quando ho saputo che continuo a canticchiare la canzone che piu’ abbiamo suonato e cantato insieme e che so hai tanto amato……e con alcune di quelle parole Ti saluto
“Vorrei dirtelo tutto d’un fiato e gridartelo dal profondo del cuore,
come grida il bambino che nasce come grida la gente che muore,
come grida chi si e’ ribellato, come grida chi chiede vendetta,
mentre invece sono qui senza fiato……ma ti dico una cosa gia detta,
vorrei dirlo dal profondo del cuore, e parlartene a lungo ed a fondo,
come parla d’un mondo migliore chi vuol render miglior questo mondo…………..”
In questi momenti mi viene da sperare che le cose che dovevamo ascolatare dal don Paolo tanti anni fa, (per poter poi giocare a pallone) siano e vere, e mi piace immaginare che Tu ora stia accordando la chiatarra e, davanti ad un bel bicchiere di buon rosso, con il caro amico Fabio cominciate a suonare ed a cantare insieme.
Ciao Guido
Marco Geronimi 06:06 il 9 agosto 2011 Permalink | Fare il login per rispondere
anni 60 Paolo Ciarchi, scriveva questa bellissima
Vorrei dirtelo tutto d’un fiato
E gridartelo questo mio amore
Come grida un bambino ch’è nato
Come grida la gente che muore
Come grida chi s’è ribellato
Come grida chi chiede vendetta
Ed invece sto qui senza fiato
E ti dico una cosa già detta
Vorrei dirtelo questo mio amore
E parlartene a lungo ed a fondo
Come parla di un mondo migliore
Chi vuol render migliore ’sto mondo
Come parla chi vuol risvegliare
La coscienza di un popolo stanco
Ma sto zitto per non disturbare
Te che dormi tranquilla al mio fianco
Vorrei dirti che questo mio amore
È l’amore che riesce a sentire
Chi per la libertà lotta e muore
Verso la libertà di chi vive
Che chi vive vorrebbe provare
Per la vita che l’ha riscattato
Ma ti riesco soltanto ad amare
Come un cucciolo buffo e impacciato
Vorrei farti capire che t’amo
Perché tu riesci a darmi il coraggio
Di ascoltare l’antico richiamo
Verso un mondo più giusto e più saggio
Perché tu riesci a starmi qui a fianco
E ascoltare i miei sogni ribelli
Mentre sembra che ami soltanto
Il tuo viso e i tuoi lunghi capelli
Te beata che riesci ad amarmi
Alla buona così come viene
Quando ancora sorridi a guardarmi
E mi mormori che mi vuoi bene.