Crescendo ci siamo persi di vista, anche perche’ io mi sono traferito un tantino lontano….ma ne la distanza ne il tempo possono cancellare gli SPELDIDI ricordi della nostra infanzia e gioventu’, la tua immensa pazienza nell’insegnarmi i primi accordi con la chitarra, le spensierate suonate in spiaggia o in piazza, le “innnnnumerevoli” bevute (ricordi il Nuragus durante la maturita’?), le nottate dalla Cesarina, Tu eri l’unico che riusciva a fare “bene” il tuffo ad angelo dalla seconda darsena……potrei continuare per ore tanti sono i ricordi che continuano a riaffiorare…. e’ da quando ho saputo che continuo a canticchiare la canzone che piu’ abbiamo suonato e cantato insieme e che so hai tanto amato……e con alcune di quelle parole Ti saluto

“Vorrei dirtelo tutto d’un fiato e gridartelo dal profondo del cuore,
come grida il bambino che nasce come grida la gente che muore,
come grida chi si e’ ribellato, come grida chi chiede vendetta,
mentre invece sono qui senza fiato……ma ti dico una cosa gia detta,
vorrei dirlo dal profondo del cuore, e parlartene a lungo ed a fondo,
come parla d’un mondo migliore chi vuol render miglior questo mondo…………..”

In questi momenti mi viene da sperare che le cose che dovevamo ascolatare dal don Paolo tanti anni fa, (per poter poi giocare a pallone) siano e vere, e mi piace immaginare che Tu ora stia accordando la chiatarra e, davanti ad un bel bicchiere di buon rosso, con il caro amico Fabio cominciate a suonare ed a cantare insieme.
Ciao Guido