Oggi è quel giorno.
Il compleanno all’incontrario. Ho quel momento di quel pomeriggio inchiodato negli occhi, quando gli infermieri ti hanno spinto il letto nell’ascensore, e tu ci hai fatto ciao con la mano (a noi che non volevamo capire che era l’ultimo incrocio di sguardi) e lo hai fatto sorridendo con una tenerezza languida; e sapevi che andavi verso l’ultimo sonno. Caro: che forza e che tranquillità verso l’appuntamento. Ti faccio un ciaociao colla manina, da parte di tutti noi, vivi-nonostante-tutto.