IL DISCORSO CHE HO FATTO IN CHIESA:
grazie dei complimenti, ma ho solo riferito quello che voi mi avete detto e ripetuto.
M’hanno chiesto di scriverlo qui, per quelli che erano lontani, per quelli che sono rimasti fuori dalla chiesa e per quelli che non hanno capito bene i suoni di quel gracchiante microfono.
Eccolo: ho parlato a braccio, ma provo a dire circa le stesse cose.

Grazie a tutti di essere qui.
Guido ci ha dato una lezione di leggerezza.
La vita troppo spesso è vigliacca, traditrice; uno cerca di accomodare i suoi progetti esistenziali, di orientare la propria vita governandone il senso… e invece arrivano queste canagliate dell’esistenza che ti stroncano le gambe. Questo è pesantissimo.
Guido ci insegna una risposta di leggerezza.
La famiglia ha ricevuto decine e decine di bigliettini, sms, messaggi su facebook, pagine e pagine su quel quaderno di fianco alla bara… tutte bellissime, intense, di grande spessore umano.
Che consolazione enorme, per noi parenti più vicini! Voi ci state dando quella forza per trasformare questa disperazione, così assoluta e muta, in un riscatto che pian pianino trova le parole.
Tutte quelle testimonianze raccontano la formidabile dignità ironica con cui Guido ha affrontato il male e del modo con cui ha vissuto le relazioni nella sua vita.
Qualcuno di voi ha citato Calvino, che dice che dobbiamo essere leggeri, però non come una piuma, ma come un uccello.
La leggerezza superficiale e distratta della piuma ti fa essere sbattuto dal vento; se invece hai la forza di volare volitivamente, di scegliere tu la direzione della tua leggerezza, allora è diverso.
È una leggerezza scelta; è responsabile, cosciente; scruta la vita e la decodifica, ne fa una mappa proprio perchè ci vola sopra senza troppe zavorre. Se ci riesci, che tu sia un’aquila o una farfallina è meno importante di quanto sembra; l’importante è che scegli la tua direzione del volo, o forse lo stile di non avere una direzione ma scegliere ogni momento una meta interessante verso cui volare un po’, fosse anche un fiorellino.
Non a caso suonava il flauto, lui che è cresciuto tra merli e usignoli.
Il modo come Guido ha affrontato il male insegna proprio questo. Sorrideva, lì in Oncologia era lui che consolava noi altri; era capace di far ridere, con qualcuna di quelle sue battute argute, perfino le infermiere così avvezze al dolore e i parenti affranti dei letti vicini. Con ironia, con sarcasmo, con filosofia, a volte proprio con umorismo, con quel sorriso di chi studia la vita e la capisce meglio di te, con quegli occhietti vispi che risaltavano in quel corpo emaciato tra fili, tubi e tubetti.
Ti convinceva: sì, io ora sono qui, ma solo per questa cura: l’anno prossimo si va tutti in Puglia; compro una barca e si fa il giro del Lago; eccetera.
Una bella lezione per ciascuno di noi: se la sappiamo imparare e tenere cara ci può dare molta forza davanti ai tradimenti della vita, alle sue carognate fetenti. Allora potremo dire di tenere Guido nel cuore, nella mente. Allora non sarà la solita banalità la frase “vive per sempre dentro di noi”. Chissà se siamo capaci.
Adesso noi siamo qui, lui io me lo immagino lassù col suo amico Fabio che ci guarda dall’alto con un bicchiere di vino buono in mano; ci sorride e brinda a tutti noi.

Tre cose vi invitiamo a fare.

Una è venire tutti adesso a bere qualcosa in serenità, o almeno senza troppo dolore, come avrebbe desiderato lui, subito dopo questa cerimonia qui di fianco al Circolo.

Una seconda è guardare il sito col suo nome, e se volete contribuire, dove raccogliamo le testimonianze, le foto, eccetera.
L’indirizzo è facile: guido.geronimi.it senza neanche il www.

La terza è contribuire, se volete, all’AIL, l’associazione che si occupa di linfomi, di cui troverete i dati sui bigliettini e sul sito (*). Non consideratelo un dovere: né morale, né psicologico, né di visibilità sociale: fatelo solo se vi fa piacere, nessuno saprà se e quanto avete dato.

Grazie tantissmo a tutti voi.

(*) AIL associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma – onlus
Conto corrente Banca Popolare di Bergamo sede Varese
codice IBAN IT 43X0542810801000000062423
POSTA 69456572 IT12J076011O800000069456572